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Saperne di più su…i pagamenti istantanei.

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I tentativi del sistema bancario europeo di realizzare un sistema di instant payment, cioè di pagamenti immediati di limitato ammontare tra l’ordinante e il beneficiario, in grado di superare la lentezza dell’intero processo di trasferimento di denaro (che può prendere anche 2-3 giorni), hanno in passato incontrato notevoli questioni di ordine regolamentare ed infrastrutturale.

Le piattaforme dei pagamenti esistenti sono state finora inidonee a gestire il processo di instant payment, che richiede l’immediata e definitiva chiusura dell’operazione per evitare i rischi di mancato pagamento tra la banca dell’ordinante e quella del beneficiario nei giorni festivi o di notte, ad esempio.

Diverse soluzioni nel frattempo sono emerse a livello nazionale ed europeo. Da meno di un anno e per pagamenti fino a 15.000 euro è infatti ora possibile effettuare anche in Italia e con un click il trasferimento in 10 secondi sul conto del beneficiario in qualsiasi momento e negli oltre 30 paesi europei della SEPA.

Queste importanti innovazioni hanno comunque richiesto il varo di regole ad hoc da parte della comunità dei Prestatori dei Servizi di Pagamento (cioè banche e altri organismi), delle infrastrutture, delle autorità per definire le caratteristiche del SEPA – Instant Credit Transfer (SCTinst) e delle piattaforme tecnologiche che devono processarli e consentire la realizzazione delle medesime. Da novembre 2017 a oggi sono meno di un miliardo le operazioni della specie transitate nel sistema RT1, la nuova infrastruttura europea gestita da EBA Clearing, società fondata da 51 grandi banche e che si occupa anche di EURO1 (per pagamenti in euro di importo rilevante) e di STEP2 (per i pagamenti di massa in euro).

Pur prendendo atto di questa importante evoluzione, è da sottolineare che questo scenario cambierà radicalmente nel corso del 2018 per l’intervento di natura prettamente operativa nel settore anche da parte delle banche centrali. L’obiettivo è di diffondere quanto più possibile i bonifici istantanei (sono ancora un prodotto di nicchia se paragonati agli oltre 100 miliardi di operazioni annue che i cittadini europei effettuano con carte, bonifici e addebiti) e di evitare che soluzioni pensate a livello nazionale o per gruppi di banche determinino nel tempo la frammentazione dell’industria dei pagamenti europei, il cui esito sarebbe inevitabilmente quello di introdurre inefficienze e di elevare i costi. Si spera di arrivare in poco tempo a masse critiche di pagamenti della specie per permettere al sistema finanziario europeo di competere con i grandi operatori americani e cinesi che coniugano il commercio elettronico con l’offerta di servizi di pagamento (AliBaba, Amazon, PayPal ecc.)

L’orientamento futuro richiede quindi una soluzione paneuropea che garantisca la piena raggiungibilità degli oltre 42.000 intermediari bancari e finanziari europei, collocandosi accanto a RT1 o ad altre piattaforme che venissero create, nel rispetto dei requisiti uniformi stabiliti dalle norme europee.

La Banca Centrale Europa entro novembre 2018 introdurrà una nuova infrastruttura per regolare pagamenti e transazioni in tempo reale, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, assicurando la condizione prima richiamata di raggiungibilità che altrimenti sarebbe difficile e forse antieconomica da conseguire.

Questa soluzione nasce da un progetto specifico denominato TIPS, acronimo di TARGET Instant Payments Settlement. A TIPS possono aderire, oltre ai partecipanti a TARGET2 (istituti di credito e Automated Clearing Houses, in veste di partecipanti diretti), altri soggetti, quali ad esempio Istituti di pagamento e di moneta elettronica che dovranno tuttavia appoggiarsi ai partecipanti diretti, previa stipula di accordi bilaterali.

Secondo le parole della BCE durante le tante consultazione di mercato “TIPS e’ una estensione di TARGET2” che diventerà quindi la più grande piattaforma dei pagamenti al mondo.

Nella figura è schematizzato il funzionamento di TIPS.

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TIPS, Fonte Banca Centrale Europea

Quindi per le banche e i soggetti non bancari abilitati sarà possibile nei prossimi mesi scegliere se aderire a TIPS o agli altri sistemi in base alle strategie perseguite e al proprio business case.

Senza addentrarci troppo in dettagli tecnici vediamo ora, invece, i benefici che i consumatori potranno trarre dal bonifico istantaneo, divenendo presto del tutto interoperativi:

  1. I pagamenti una volta regolati sono irrevocabili.
  2. I bonifici avverranno in modo istantaneo 7/24/365, in 10 secondi, fino a un limite di quindicimila euro per transazione.
  3. I pagamenti potranno essere ordinati attraverso telefono, email, altra messaggistica e via Internet.
  4. La gestione dei pagamenti istantanei sarà semplificata e i costi abbattuti, dato che per almeno i primi due anni di funzionamento di TIPS, il prezzo per transazione sarà di 2 millesimi di euro
  5. La sicurezza incorporata nelle procedure produrrà l’abbattimento dei rischi di frode.

La portata di queste innovazioni sarà anche in grado di incentivare lo sviluppo di tool e applicativi che creeranno molteplici opportunità, come quello di segnare un salto di qualità nel settore del commercio elettronico, aiutando imprese ed enti a razionalizzare i processi di trasferimento di denaro, la digitalizzazione delle procedure contabili e la piena integrazione con i processi di fatturazione elettronica.

I pagamenti elettronici istantanei potranno inoltre incidere definitivamente sulle nostre fino troppo radicate preferenze per il contante anche per i pagamenti di basso importo, dando una spinta alle nostre quotidiane attività di pagatori, grazie a velocità, economicità e sicurezza alle transazioni.Resta un nodo che può costituire un limite al fattore concorrenza tra banche e non banche, dato che solo le prime avranno accesso diretto a TIPS o ai sistemi equivalenti, potendo le transazioni delle altre essere veicolate soltanto a mezzo delle banche aderenti.

In conclusione, la sfida è stata lanciata: vi sono le norme, le infrastrutture, i collegamenti necessari e le autorità di controllo. Sarà vinta da banche e non banche se i costi finali per l’utente – oggi intorno a 2/3 euro – scenderanno ai livelli prossimi a zero, propri dei concorrenti mondiali del commercio elettronico.

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