La procedura legislativa per il pacchetto sul digital euro è in corso e non è ancora stata votata in modo definitivo a livello di Parlamento Europeo o Consiglio.
https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/ECON-PR-778136_EN.pdf
Il fascicolo pubblicato il 3 novembre è attualmente in fase di “Awaiting committee decision” (In attesa della decisione della commissione) presso la Commissione ECON. Il Parlamento e il Consiglio devono ancora adottare le loro posizioni finali (mandati negoziali) per avviare i negoziati interistituzionali (triloghi).
Contesto BCE: La Banca Centrale Europea (BCE) ha già deciso, nell’ottobre 2023, di passare alla fase di preparazione del progetto digital euro, che durerà due anni, a prescindere dall’esito della legislazione UE, la quale stabilirà il quadro giuridico necessario per un’eventuale emissione futura.
In sintesi, il quadro normativo è ancora in fase di elaborazione e negoziazione all’interno delle istituzioni dell’UE.
Il testo che commento (PE778.136v02-00) è un documento di emendamenti che fa riferimento a un Relatore (Rapporteur) per la proposta di regolamento sul digital euro.
Il Relatore più recente nominato per il fascicolo procedurale 2023/0212(COD) (la Proposta di Regolamento sul Digital Euro) presso la Commissione per i problemi economici e monetari (ECON) del Parlamento Europeo è:Fernando NAVARRETE ROJAS (S&D). E’ un documento noioso di oltre 150 pagine ma le ultime tre o quattro sono di grande interesse per tutti ed è questo il motivo per cui abbiamo deciso di proporlo.
Il Relatore sostiene il Single Currency Package come risposta all’aumento della digitalizzazione e alla diminuzione dell’uso del contante, mirando a rafforzare l’autonomia strategica dell’Europa e la sua dipendenza dai fornitori di pagamenti non europei.
La proposta chiave distingue nettamente tra due forme del digital euro:
- Digital Euro Offline (Prioritario):
- Concepito come una versione tokenizzata del contante (“digital cash”), non basata su conto.
- Funziona con pagamenti “dispositivo-a-dispositivo”, garantendo massima privacy, resilienza, e accessibilità universale (anche in assenza di rete).
- Non comporta rischi per la stabilità finanziaria o di disintermediazione bancaria.
- Digital Euro Online (Condizionale):
- Concepito come un sistema basato su conto che richiede infrastrutture di settlement della BCE.
- Il Relatore lo vede come un potenziale rischio di disintermediazione bancaria e di competizione con le soluzioni private.
- La sua introduzione è resa condizionale (come “rete di sicurezza”) all’assenza di una soluzione di pagamento al dettaglio sovrana paneuropea privata, da verificare dalla Commissione tramite un market test una volta completato il lavoro preparatorio sull’offline digital euro da parte della BCE.
Altri Punti Chiave
- Sostegno al Contante: Il pacchetto garantisce il diritto all’uso e l’accesso universale al contante.
- Wholesale Digital Euro: Il Relatore sostiene fermamente lo sviluppo del wholesale digital euro per modernizzare il settlement interbancario.
- Limiti di Detenzione (Holding Limits): Saranno introdotti per garantire che il digital euro funga unicamente da mezzo di pagamento e non da riserva di valore, salvaguardando il ruolo di intermediazione del settore bancario.
- Privacy: La protezione della privacy è un imperativo di design, con i controlli AML/CFT applicati a livello di utente e non a singole unità digitali (per preservare la fungibilità).
- Ruolo dei PSP: I fornitori di servizi di pagamento (PSP) sono incaricati della distribuzione e devono fornire funzionalità per finanziare e definanziare i conti/dispositivi digital euro, garantendo la convertibilità alla pari con altre forme dell’euro.
In sintesi, la proposta mira a modernizzare la moneta unica dando la priorità a una versione digitale simile al contante (offline) e sostenendo la soluzioni private paneuropee per i pagamenti, mantenendo il digital euro online come opzione di riserva strategica.
Altri aspetti di un certo rilievo sono relativi alla complessità di un simile progetto.
Sostegno al Contante: Il pacchetto garantisce il diritto all’uso e l’accesso universale al contante.
Wholesale Digital Euro: Il Relatore sostiene fermamente lo sviluppo del wholesale digital euro per modernizzare il settlement interbancario.
Limiti di Detenzione (Holding Limits): Saranno introdotti per garantire che il digital euro funga unicamente da mezzo di pagamento e non da riserva di valore, salvaguardando il ruolo di intermediazione del settore bancario.
Privacy: La protezione della privacy è un imperativo di design, con i controlli AML/CFT applicati a livello di utente e non a singole unità digitali (per preservare la fungibilità).
Ruolo dei PSP: I fornitori di servizi di pagamento (PSP) sono incaricati della distribuzione e devono fornire funzionalità per finanziare e definanziare i conti/dispositivi digital euro, garantendo la convertibilità alla pari con altre forme dell’euro.
In sintesi, la proposta mira a modernizzare la moneta unica dando la priorità a una versione digitale simile al contante (offline) e sostenendo la soluzioni private paneuropee per i pagamenti, mantenendo il digital euro online come opzione di riserva strategica.
Quello che si legge sui giornali economici di mezza Europa è più promettente. Dopo l’adozione di un testo (probabilmente rivisto in misura significativa) nella commissione parlamentare, servirà l’assenso della plenaria. In seguito sarà necessario un accordo con il Consiglio Ue, nel quale sono rappresentati i governi: i leader europei hanno dato un forte appoggio all’euro digitale nell’ultimo Euro Summit. Quindi il testo finale dovrebbe cambiare molto rispetto a quello di Navarrete, che in realtà aveva già espresso le sue riserve in vari articoli scientifici in Spagna e fuori.
Quello che interessa è se ci sarà un allungamento dei tempi. Nel frattempo proseguiranno i lavori tecnici della Bce e delle banche centrali nazionali. Se i legislatori europei adotteranno il regolamento sulla materia nel 2026, un esercizio pilota potrebbe iniziare da metà 2027. In tal caso l’Eurosistema potrebbe emettere l’euro digitale nel 2029.
In conclusione, può sembrare un mezzo flop per i tanti sostenitori dell’euro digitale ma l’offline ha una serie di vantaggi che ne fanno la differenza con altri strumenti di pagamento come li abbiamo conosciuti finora. Eccone tre che mi vengono in mente con la speranza che ci sia una comunicazione tempestiva ed efficace in questo settore che interessa tutti. Forse è la sfida più difficile e non saprei proprio cosa suggerire visto che siamo bombardati di notizie che si consumano in pochi istanti.
Massima Privacy: I pagamenti offline sarebbero noti solo all’ordinante e al beneficiario, garantendo un livello di privacy simile a quello del contante.
Resilienza: La possibilità di pagare senza connessione internet (o in caso di blackout) aumenta la resilienza del sistema di pagamenti, un elemento strategico.
Inclusione: Può facilitare l’accesso ai pagamenti digitali anche in aree con scarsa copertura di rete o per persone che hanno meno familiarità con i sistemi bancari tradizionali.
Come dicevo, rimane il problema di cosa comunicare. L’industria dei pagamenti è forse quella più attraversata da continui scossoni da veri e propri tsunami che rimescolano di continuo caratteristiche e natura dei singoli strumenti. La superfetazione degli strumenti di pagamento ha raggiunto livelli mai conosciuti se non alla epoca del caos monetario prima di accentrare in una banca centrale l’emissione della carta moneta. Oggi abbiamo una vasta moltitudine di carte, moneta elettronica, bonifici vari che rendono i confini con il credito e la finanza del tutto superati. Come ci ha avvertiti più volte il Prof. Paolo Savona non sappiamo più cosa è moneta e cosa non lo è con i nuovi arrivati, dai bitcoin agli stable coin. In gioco c’è molto, molto più dei pagamenti e l’impressione è che tutto rimandi all’imprescindibile attributo della sovranità di uno Stato, quello della potestà monetaria. In questo contesto, come si colloca l’euro digitale non c’è l’hanno ancora spiegato o almeno non l’ho capito affatto.



