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Amico Albero.

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Francesco Ferrini Alessio Fini Amico albero,ruoli e benefici del verde nelle nostre città (e non solo), pagg. 140, Edizioni ETS, Euro 14.

Negli ultimi anni è cresciuta notevolmente la percezione degli spazi verdi come il principale mezzo per sostenere una vita più sana nelle aree urbane. I positivi collegamenti tra presenza di spazi verdi e salute sono stati riconosciuti nel corso della storia e sono stati una delle forze trainanti del movimento per i parchi urbani del 19° secolo in Europa e Nord America. Nel 21° secolo le nuove tecniche di ricerca offrono l’opportunità di studiare meglio tali rapporti, in modo da soddisfare gli standard scientifici contemporanei e informare, con ricerche replicabili, le istituzioni, i tecnici, ma soprattutto i cittadini.

In questo bel libro dei Professori Francesco Ferrini, Preside della Facoltà di Agraria presso l’Università di Firenze e Alessio Fini, Associato di Arboricoltura Generale e Coltivazioni Arboree presso l’Università di Milano sono riassunti e commentati, con oltre 300 citazioni bibliografiche, i più recenti dati disponibili sugli effetti benefici del verde urbano, dal miglioramento della salute mentale, alla ridotta morbilità e mortalità cardiovascolare, dagli effetti in termini di minor inquinamento atmosferico e di contenimento dei cambiamenti climatici, alla riduzione del rumore e del calore in eccesso.

Che le città debbano essere più verdi è una tesi quasi banale che si riassume in due punti: le piante sono utili perché producono ossigeno e sono belle da vedere. Eppure questa duplice spiegazione è addirittura riduttiva: le ragioni che spingono a dire che più piante portano a vivere meglio sono molte di più.

Del resto, l’idea di questo saggio deriva proprio dal desiderio di approfondire i processi decisionali che dovrebbero indurre a progettare spazi sempre più ricchi di piante in un mondo nel quale più della metà della popolazione (54%) vive in aree urbane, dato che in Europa sfiora addirittura il 70%».

Leggendo questo godibile volume, apprendiamo che il verde può diventare un modo per incrementare il turismo, ma anche per ridurre i costi della sanità e aumentare il valore delle proprietà, portare vantaggi socio-psicologici e attrarre la fauna selvatica, preservando e promuovendo la biodiversità; permettere di aumentare l’uso dei luoghi e nel contempo la diffusione della pratica della Horticultural Therapy, che vede nel contatto con l’ambiente naturale e nella coltivazione delle piante un modo per la riabilitazione da malattie anche gravi.
Altro aspetto è che il verde pubblico può portare benefici al commercio: «diverse ricerche hanno dimostrato che la presenza di un verde urbano di qualità nel quartiere degli affari e nelle aree commerciali può promuovere una percezione positiva da parte dei compratori. Le risposte positive includono l’immagine del negozio che viene percepita in modo più positivo e la migliore predisposizione da parte del consumatore a riconoscere il valore dei beni e servizi acquistati

“Un ambiente esteticamente gradevole attira infatti i clienti, riduce lo stress da shopping e migliora l’appeal degli esercizi commerciali”

Gli effetti economici si estendono al fatto che gli alberi «riducono la temperatura dell’asfalto e ne aumentano la durata» tagliando i costi delle riparazioni stradali o che l’ampliamento di parchi e spazi verdi spinge le persone a passeggiare o a fare fitness con più frequenza, con possibili risparmi sui costi sanitari.

Insomma un libro, scritto con rigore eppure con accattivante semplicità, che tratta di educazione all’ambiente e di rafforzamento delle sensibilità degli individui e delle istituzioni che li rappresentano, ai quali spesso manca di riconoscere anche il più semplice dei valori in grado di renderci la vita migliore.

Una politica di forestazione urbana, fatta di attenta manutenzione e preservazione del patrimonio esistente e di nuovi impianti, anche con caratteristiche innovative, sul piano dell’architettura paesaggistica, dovrebbero essere uno degli obiettivi primari delle nostre amministrazioni, come il recente l’ambizioso progetto del Comune di Milano di mettere a dimora tre milioni di nuovi alberi, uno per ogni abitante del suo territorio.

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