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Obi Wan Kenobi e The book of Boba Fett

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Una recensione come sempre molto severa dei nuovi serial “Obi Wan Kenobi” e “The book of Boba Fett”

Come pronosticato è successo.
Cassandra, vinta dalla curiosità, ha contravvenuto, anche se in maniera veniale, ai suoi principi, ed ha fatto un abbonamento di un mese allo “spacciatore” della franchise di “Star Wars”.

Non l’ha fatto per vedere “The Mandalorian”, serie piuttosto discussa, ben fatta ma con una sceneggiatura più che zoppicante, e di cui aveva avuto un assaggio in passato, ma per vedere la nuova e pompatissima serie “Obi Wan Kenobi”.

Ahimè, niente di diverso da “The Mandalorian” anzi peggio: ovviamente un prodotto tecnicamente ben fatto (i soldi servono pure a qualcosa) ma una sceneggiatura quasi inesistente, un protagonista irriconoscibile e patetico, una sceneggiatura zoppicante e piena di contraddizioni, nessun rispetto del Canone.

“Obi Wan Kenobi” non merita nemmeno una recensione od il tempo speso per guardarla. Piuttosto è meglio “Solo”, ed ho detto tutto.
“Solo”, ricordiamolo, è stato il campione negativo di incassi per il franchise di Star Wars, ed è un film così insignificante che lo potete rivedere la seconda volta, tanto non ne ricorderete niente.

Ma la seconda “novità” del franchise, “The book of Boba Fett” ha riservato a Cassandra una piacevole sorpresa, anche se solo parziale.
Infatti i primi 4 episodi sono attraenti e si guardano volentieri; si incastrano perfettamente nel Canone, e non ci sono cose insignificanti o stravolgimenti dei personaggi, ma solo sviluppi molto ben fatti.
Purtroppo le ultime tre puntate sono invece dei riempitivi, che sembrano presi dagli scarti di “The Mandalorian” e di “Una Nuova Speranza”. Persino la qualità tecnica del video è talvolta inferiore, e la ricreazione digitale di Luke è decisamente non allo stato dell’arte.

Forse avevano finito i soldi? Magari è per questo che c’è chi ha ribattezzato la serie “The Mandalorian stagione 2,5”.

Ma veniamo al pezzetto che ci interessa. Da solo vale senz’altro gli 8,99 euro di un mese di abbonamento.

E’ incentrato sul personaggio di Boba Fett, il cacciatore di taglie che trova una ingloriosa fine nel Pozzo di Carkoon, tra le fauci del Sarlacc.

George Lucas definì infatti la morte di Boba Fett come il suo peggior errore.

In effetti Boba Fett, che è uno dei personaggi minori che tengono insieme la storia, e che compare un sacco di volte nella prima trilogia, muore stupidamente e senza nessuna effettiva necessità narrativa perché un Han Solo accecato involontariamente urta l’interruttore di accensione del suo jetpack.
Una fine inutile, ridicola ed innaturale, indegna di qualsiasi personaggio di Star Wars, e particolarmente della nemesi di Han Solo, e del fratello maggiore e più furbo di tutti i cloni Stormtrooper.

Bene, lo sceneggiatore di “The book of Boba Fett” ha avuto il coraggio di farlo risorgere, con un trucchetto come quelli tanto cari ai film di Frankenstein, in cui il Mostro moriva invariabilmente nei modi più atroci e definitivi, risorgendo puntualmente nel film successivo.

Mi ricordo che una volta il Mostro era stato addirittura gettato in un pozzo di zolfo ardente, e nel film successivo l’avevano subito ritrovato, vivo e vegeto, in un blocco, appunto, di zolfo.

Quindi, con questo lecito trucchetto, l’ideatore della serie Jon Favreau inserisce un personaggio, già formato e molto amato, in una nuova storia, in cui si intrecciano perfettamente gli eventi di ben due trilogie.

Mentre ” Obi-Wan kenobi” si inserisce tra la fine di La vendetta dei Sith e l’inizio di Una nuova Speranza,
“The book of Boba Fett” si inserisce tra la fine de “Il Ritorno dello Jedi” e l’inizio de “Il Risveglio della Forza”,
e risponde anche a diverse domande.

Niente spoiler però oggi, solo il nocciolo della storia.
Dopo aver fatto fuori il Sarlacc ed essere riemerso dalle sabbie tra i rottami del Galeone a vela di Jabba, che è stato strangolato da Leia, Boba Fett si insedia nel palazzo del fu Jabba, e da laggiù …

Ma questa, questa è un’altra storia …

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