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Che cos’è la biodiversità

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Lago di Burano (Grosseto), una delle ultime aree umide della Maremma dopo le bonifiche

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Definizione di biodiversità

La biodiversità può essere definita come la ricchezza di vita sulla terra: i milioni di piante, animali e microrganismi, i geni che essi contengono, i complessi ecosistemi che essi costituiscono nella biosfera.

Con specifico riferimento alla realtà nazionale, valgono le indicazioni delle Linee strategiche per l’attuazione della convenzione di Rio (1992) e per la redazione del Piano Nazionale della Biodiversità del 1994, che inquadrano il monitoraggio della biodiversità attraverso un insieme di attività: 

  • conoscenza del patrimonio di biodiversità;
  • educazione e sensibilizzazione;
  • interventi per la conservazione in situ delle aree protette;
  • promozione delle attività sostenibili;
  • interventi per la conservazione ex situ;
  • regolamentazione e controllo delle biotecnologie;
  • cooperazione internazionale in materia.
Leggi sulla tutela ambientale e aree protette

Pianificazione, progettazione ed aree parco in Italia: è solo nel 1991 che l’Italia formula una legge quadro sulle aree protette, chiudendo un percorso iniziato quasi un secolo prima, che aveva portato nel 1922 alla istituzione del primo Parco Nazionale del Gran Paradiso, nel 1939 alla legge per la tutela del paesaggio, formulata secondo un approccio estetico che non tiene conto dell’importanza scientifica ed ecologica che le aree naturali protette rivestono. Quella legge è tutt’ora vigente, per quanto integrata con la legge Galasso del 1985, che contiene una maggiore consapevolezza della vulnerabilità delle risorse dei territori. Ulteriore sviluppo normativo è rappresentato dal Testo Unico sui Beni Culturali ed Ambientali del 1999 e dal Testo Unico sul Paesaggio del 2004.

La promulgazione della legge quadro costituì un evento storico sia per il tempo percorso che per il mutamento di concezioni sulla conservazione della natura, da tutela delle bellezze paesaggistiche alla comprensione dei valori ecologici, scientifici ed economici. Il fine della legge non è solo la conservazione del bene naturale, ma la sua valorizzazione senza turbarne gli equilibri.

Un ulteriore arricchimento di contenuti della legge quadro includente le caratteristiche antropologiche, storiche e culturali locali ci viene dalla legge del 1998, relativa a “nuovi interventi in campo ambientale” la quale all’art. 28 sottolinea la volontà di valorizzare, oltre gli aspetti ambientali e naturali, gli usi, i costumi, le consuetudini e le attività tradizionali nonché le espressioni culturali delle popolazioni residenti.

Inoltre l’Unione europea, individua linee strategiche ed obiettivi al fine di garantire la tutela ambientale e la pianificazione del territorio già a partire dal 1973. La politica ambientale comunitaria costituisce di fatto un successo nella storia dell’Unione Europea capace di sensibilizzare ed incidere sulle scelte degli Stati membri.

In Italia, ad oggi, sono state istituite 843 aree protette terrestri (e terrestri con parte a mare) per una superficie protetta di oltre 3 milioni di ettari, pari a circa il 10,5% della superficie nazionale.

Punti notevoli di biodiversità (hotspot)

Sono caratterizzati da livelli di biodiversità biologica particolarmente elevati che è minacciata da perdita di habitat, cambiamenti climatici ed estesa perdita di specie. Ecco alcuni esempi.

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