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Le banche, Gardini e Montedison

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Con un pò di fatica abbiamo recuperato il discorso tenuto 30 anni fa dal dr. Vincenzo Desario, allora VDG della Banca d’Italia sulla crisi della Montedison affondata da oltre 30.000 miliardi di lire di debiti delle banche.Segnò la fine della chimica italiana insieme alla scomparsa negli anni a venire di molte banche. Oggi che si ricorda la scomparsa di Raul Gardini il documento è una testimonianza storica dei mali del nostro capitalismo, che da capitalismo familiare si stava tragicamente trasformando in capitalismo selvaggio, tra improbabili privatizzazioni, sciagurate scalate, repentine crisi e soprattutto storno dei soldi per rappezzare i guai della razza padrona a carico di noi contribuenti.

Troppo lungo e complesso rievocare il risanamento societario del gruppo negli anni ‘90,dalle cessioni e riorganizzazioni finalizzate alla riduzione dell’indebitamento. Artefice di questa rinascita è Enrico Bondi che avrà poi modo di confermare le sue grandi qualità nel salvataggio di altre realtà scricchiolanti, ultima delle quali Parmalat.

Interessante il preambolo del dr. Desario sulla vigilanza bancaria, che ha senso solo se è preventiva e prudenziale. Quante volte abbiamo sentito questo mantra tanto da non farci più caso.

Pagine successive ed emerge il tracollo di questo schema per effetto del pluriaffidamento, con quasi tutte le banche italiane indebitate con il gruppo Montedison. Anche un pò di banche estere, citate quasi con un pizzico di orgoglio nazionale, come a dire che non eravamo i soli.

Per fortuna, la prassi oggi non esiste più per il semplice motivo che non ci sono più tante banche. La moria di banche ha cancellato il pluriaffidamento dai manuali di tecnica bancaria, auguriamoci per sempre. Ovviamente è accaduto ben altro ma la lettura dell’audizione, a tratti drammatica, ci restituisce una pagina di storia bancaria e di vigilanza di Bankitalia da non dimenticare.

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