Apprendiamo dal Consiglio Regionale Veneto e pubblichiamo di seguito il comunicato stampa a beneficio dei lettori. La saga del risparmio tradito e del credito malato in Veneto non è finita, con la focalizzazione sulla vigilanza della Banca d’Italia sottolineandone lo strabismo (sic!). Fa venire in mente il proverbio latino, Beati monocoli, in terra caecorum!
Alcune rapide considerazioni. La prima delle quali è politica. La questione bancaria è senza dubbio alla base del recente rovesciamento politico non solo in Veneto. Fino al suicidio PD, quando fu decisa l’istituzione della Commissione Parlamentare sulle banche. Nel giro di pochi giorni la maggioranza di allora prima sfiducio’ Visco, poi lo riconfermo’ e alla fine volle la Commissione di inchiesta. Una tripletta da affondare chiunque, stante il fortissimo disagio dei risparmiatori colpiti e ancora non ristorati.
Di conseguenza, molti parlamentari veneti, e non solo veneti, di qualsiasi partito che ebbero un ruolo nella gestione delle crisi bancarie non sono stati rieletti. Ritorna in mente ancora il saggio brocardo prima citato. A volte basta veramente poco, se si vogliono risolvere i problemi.
Leggendo con attenzione la Relazione emergono poi due fatti inediti, uno ex ante e l’altro ex post rispetto allo scoppio delle due crisi.
Il primo e’ che gia’ piu’ di 10 anni prima erano evidenti i mali della BPVI (ispezione BI del 2007, si vedano le pagine relative della Relazione).
Il secondo lo riportiamo virgolettato, perche’ e’ sorprendente.