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Elzeviro n.2 sulle popolari venete, gli aspetti inediti e le Procure della Repubblica

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Apprendiamo dal Consiglio Regionale Veneto e pubblichiamo di seguito  il comunicato stampa a beneficio dei lettori.  La saga del risparmio tradito e del credito malato in Veneto non è finita, con la focalizzazione sulla vigilanza della Banca d’Italia sottolineandone lo strabismo (sic!). Fa venire in mente il proverbio latino, Beati monocoli, in terra caecorum!

Alcune rapide considerazioni. La prima delle quali è politica. La questione bancaria è senza dubbio alla base del recente rovesciamento politico non solo in Veneto. Fino al suicidio PD, quando fu decisa l’istituzione della Commissione Parlamentare sulle banche. Nel giro di pochi giorni la maggioranza di allora prima sfiducio’ Visco, poi lo riconfermo’ e alla fine volle la Commissione di inchiesta. Una tripletta da affondare chiunque, stante il fortissimo disagio dei risparmiatori colpiti e ancora non ristorati.

Di conseguenza, molti parlamentari veneti, e non solo veneti, di qualsiasi partito che ebbero un ruolo nella gestione delle crisi bancarie non sono stati rieletti. Ritorna in mente ancora il saggio brocardo prima citato. A volte basta veramente poco, se si vogliono risolvere i problemi.

Leggendo con attenzione la Relazione emergono poi due fatti inediti, uno ex ante e l’altro ex post rispetto allo scoppio delle due crisi.

Il primo e’ che gia’ piu’ di 10 anni prima erano evidenti i mali della BPVI (ispezione BI del 2007, si vedano le pagine relative della Relazione).

Il secondo lo riportiamo virgolettato, perche’ e’ sorprendente.

“In questo contesto, sembra opportuno riportare un significativo passo della relazione inviata alla Commissione il 16/05/2018 da Giovanni Schiavon, già vice presidente di VB per alcuni mesi del 2016: l’elenco dei crediti non performanti non sembra genuino, tant’è che, in sede di Commissione Parlamentare di inchiesta, la prof.ssa Giuliana Scognamiglio ha dichiarato che erano stati riportati subito in bonus crediti, inseriti in quella lista, per circa 800 milioni. E’ molto probabile che l’autore (o gli autori) dell’elenco…vi abbia inserito volutamente taluni debitori solvibili, ma solo per consentire loro di spuntare con la SGA (N.D.R.:societa’ per il recupero dei prestiti malati creata all’epoca della crisi del Banco di Napoli) vantaggiosissime transazioni o riduzione dei debiti. Per alcune significative posizioni esiste anche prova scritta. Si capisce, allora, che, in molti casi, l’inserimento nella lista NPL costituisce un’ottima occasione di arricchimento (ovviamente, a spese di tutti gli altri).”
A ciascuno le sue valutazioni!

 

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