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Nuovi modelli di impresa per un futuro sostenibile: le Società Benefit

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Imprese, Profitto, Ambiente.

Cresce il numero delle imprese che hanno deciso di affrontare un cambiamento radicale del proprio business model. Oggi più che mai, a seguito della crisi economica e delle preoccupazioni sociali e ambientali, è urgente cambiare il modello economico tradizionale puntando alla creazione di una economia più responsabile e generativa.

Obiettivi per uno sviluppo sostenibile

Le imprese debbono diventare sempre più capaci di coniugare il business con l’attenzione all’ambiente e al sociale, creare valore condiviso, coinvolgere gli stakeholder, collaborare al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Si tratta dei cosiddetti SDGs (Sustainable Economic Goals) previsti dall’Agenda 2030 dell’Onu.

Le imprese, senza rinunciare al profitto, debbono avere un impatto positivo su individui e ambiente. È sempre meno accettabile investire per aumentare il PIL di un paese, senza migliorare la qualità delle condizioni di vita.

Non si può più pensare di produrre senza consapevolezza delle esternalità che si determinano sulle persone e sull’ambiente. Etica del business e governance, impegno sociale e ambientale debbono diventare le nuove parole-chiave del fare impresa.

Oggi i consumatori sono molto più attenti a queste tematiche e richiedono prodotti e servizi sempre più eco-sostenibili. La crescita di consapevolezza li porta a selezionarli non solo in base al fattore economico del prezzo.

Cio’ consente alle imprese, che a loro volta esigono dai propri fornitori standard sempre più eco-sostenibili, di essere più innovative, virtuose e capaci di competere.

La sostenibilità comporta una visione del sistema economico con la logica del win-win: ci guadagnano l’ambiente, il territorio e le comunità, ci guadagnano i clienti e ci guadagnano anche i fornitori.

Finanza e ambiente

Recentemente anche il settore della finanza sembra interessarsi di più alle imprese ad elevato impatto sociale e ambientale, misurabile e compatibile con un rendimento economico. L’obiettivo è di creare strumenti e prodotti finanziari per reperire fondi, ma anche di qualificare e remunerare le imprese più meritevoli.

Si parla infatti di impact investing. Laurence Fink, presidente di BlackRock, la più grande società di investimento al mondo, ha dichiarato che per prosperare nel tempo ogni società non si deve limitare a ottenere risultati sul piano finanziario, ma deve anche dimostrare di dare un contributo positivo alla società”.

È importante per le imprese essere più appetibili per il mondo della finanza, ormai sempre più orientato ad investire in progetti sostenibili con nuovi strumenti specialistici, come ad esempio i green bond.

Le donne e i Millennials

Emergono, inoltre, due categorie di investitori più attenti a previlegiare investimenti in prodotti finanziari sostenibili: le donne e i Millennials. Da una recente ricerca “Donne e Finanza Sostenibile” condotta da Doxa risulta una maggiore propensione all’investimento finanziario sostenibile da parte delle donne italiane, in quanto più sensibili degli uomini ai temi in questione.

È emerso, invece, dalla ricerca “Finanza sostenibile e giovani: cosa c’è oltre il profitto?”, condotta da Sda Bocconi e Sustainability Lab, che i Millennials sono sensibili alle tematiche della sostenibilità in termini di consumi e di investimenti.

Il cambiamento delle imprese e del loro modo di fare business viene quindi richiesto dagli stessi consumatori che, ormai, sono sempre più decidi a premiare le imprese più virtuose che con le loro attività economiche generano impatti positivi nelle comunità locali e nell’ambiente in cui operano.

Le organizzazioni che possono misurare l’impatto sociale e ambientale creato sul territorio in cui operano possono essere, non solo le organizzazioni non profit e sociali, ma anche le organizzazioni orientate al profitto.

Società benefit

Uno dei nuovi modelli di business applicabili che possa rispondere ai nuovi bisogni dell’economia reale e della società, e contribuire così al raggiungimento degli SDGs, è quello delle cosiddette Società Benefit (SB). Si tratta di un nuovo status giuridico di enti for profit introdotto in Italia con la Legge di Stabilità 2016, sulla scia dell’esperienza americana.

L’Italia è il primo Paese in Europa a dotarsi di uno strumento normativo nel settore.

Essere società benefit consente all’impresa, oltre che di massimizzare il profitto, anche di raggiungere uno scopo di beneficio comune, così come fissato nel proprio statuto.

Si tratta di un modello innovativo, che va ad integrare la strategia di business con la sua sostenibilità sociale e ambientale, da perseguire nel lungo termine. L’obiettivo è che il for benefit non sono un’alternativa, ma un vero e proprio nuovo modello business.

Giuridicamente le SB, per assumere tale qualifica, aggiungono “intenzionalmente e consapevolmente” nel proprio Statuto il perseguimento di uno o più scopi di beneficio comune verso una categoria di stakeholder prescelta.

Inoltre, in funzione della trasparenza del proprio operato, esse devono annualmente redigere una relazione in cui vengono descritte le attività svolte per il perseguimento del beneficio comune, la valutazione dell’impatto generato e la fissazione degli obiettivi per l’esercizio successivo.

La qualifica giuridica di Società Benefit consente al management di essere tutelato nel bilanciare gli interessi di massimizzazione del profitto degli azionisti con quello di altri portatori di interessi. Essi sono dipendenti, fornitori, clienti, PA, ma anche le comunità locali, vale a dire coloro che indirettamente possono essere impattati dall’attività aziendale.

Il “beneficio comune” è da intendersi come il perseguimento di uno o più effetti positivi, o la riduzione di effetti negativi, che l’attività aziendale può avere sulla stessa collettività o nel territorio in cui opera”.

La normativa, comunque, lascia ampia libertà alle imprese nell’individuare le proprie finalità di beneficio comune da indicare nello statuto, non obbligando ad una connessione tra tali finalità e i soggetti verso cui sono rivolte.

Studenti in sciopero per il Futuro

Dal lato ambientale negli ultimi mesi avanza la protesta partita da una sedicenne attivista svedese. Con le manifestazioni tenute davanti al Parlamento di Stoccolma (slogan Skolstrejkför klimatet, Sciopero della scuola per il clima), ha lanciato il movimento studentesco internazionale Fridays for Future.

Oggi, 15 marzo i ragazzi di tutto il mondo scendono in piazza per il ‘Global Strike For Future’, per far sentire la propria voce, soprattutto ai capi di stato e di governo.

Ad essi chiedono impegni concreti contro i cambiamenti climatici. In ballo c’è il loro futuro.

Tre giorni fa, anche il Presidente della Repubblica Mattarella ha lanciato il suo messaggio. Ha affermato: “Siamo sull’orlo di una crisi climatica globale, per scongiurare la quale occorrono misure concordate a livello globale”.

Per lasciare un mondo migliore alle prossime generazioni future, è necessario che rapidamente gli imprenditori, non solo quelli più lungimiranti, cambino il loro modo di percepire il mercato, venendo incontro alle nuove esigenze.

Chi anticipa questa nuova visione, seguendo le leggi di mercato, può ottenere un vantaggio competitivo e reputazionale come pioniere di un nuovo paradigma imprenditoriale.

La strategia del riposizionamento dell’impresa verso la sostenibilità contribuisce alla notorietà, al miglioramento dell’immagine, all’incremento del valore del brand. Perché oggi i consumatori, e soprattutto i Millennials, dicono di essere più attenti alle imprese orientate alla sustainability disclosure. E aggiungono di essere anche disposti a pagare un prezzo più alto per prodotti e servizi, in funzione del maggior valore di tutela ambientale presente in essi.

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