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Mixed by Erry

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Napoli, anni ‘70. Peppe, Enrico e Angelo Frattasio sono tre fratelli che vivono di espedienti vendendo in stazione e al mercato bottiglie di finto whiskey, fatto con il tè.Sono di Forcella, il quartiere storico di Napoli ove si vende di tutto, a patto che sia di contrabbando.Peppe è l’intellettuale, avendo ottenuto il diploma di quinta elementare; Angelo è la capa tosta, disposto a menare le mani quando serve; e Enrico ha un sogno: diventare disc jockey. Tra gli anni 80’e 90’ diventano i più grandi discografici italiani, la prima etichetta con il brand Mixed by Erry, del tutto illegale. Una cassetta pirata per 5.000 lire quando nella distribuzione ufficiale era venduta tra i 15.000 e le 20.000.

A un certo punto da Forcella riescono ad inondare tutta l’Italia con un mare di cassette e di compilation musicali, la cui originalità era così attraente che altri le duplicavano dando luogo al falso falso, rispetto all’originale del vero falso. Una rete di duplicatori sparsi per tutta Napoli che utilizza la distribuzione delle sigarette di contrabbando per vendere cassette e poi successivamente CD. Danno lavoro a centinaia di persone e generano PIL nel napoletano.

Grazie a Netflix, che ha prodotto il film, parte così l’incredibile storia vera di successo imprenditoriale, in bilico tra l’economia criminale e i case study dei manuali di economia aziendale. Mixed by Erry in poco tempo diventa un marchio di successo con i tre fratelli che piazzano ordini per miliardi di lire dell’epoca per acquistare milioni di cassette vergini da registrare con tutte le canzoni e le musiche di quegli anni, anche a richiesta degli ascoltatori.

Fenomeno economico e di costume che va avanti per anni e anni, tollerato in un primo momento dalle forze dell’ordine che avevano altri grattacapi, tra spaccio di droga, sigarette e morti ammazzati nelle faide della camorra.

Il film è godibilissimo con bravissimi attori diretti dal regista Sidney Sibilia, l’autore de L’incredibile storia dell’isola delle Rose.

Certo, dopo aver visto il film la mente va a quegli anni di illegalità diffusa, all’economia di vaste aree del paese in mano alla criminalità più becera e il sorriso compiacente che ne ha accompagnato la visione scompare. Allo stesso tempo, gli eventi raccontati con grande maestria e meritoriamente fanno parte della nostra storia e vale la pena conoscerli, non solo da chi come me comprava le cassette Mixed by Erry per amore della musica e senza farsi troppe domande da dove venivano.

O forse, per fare impresa a volte bisogna partire dal mondo criminale che ci circonda, a dispetto di quel che si racconta sulle mani invisibili del mercato che generano ordine sociale e sviluppo economico.

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1 COMMENT

  1. DA PASQUALE TRIBUZIO SU LN RICEVO QUESTO INTERESSANTE COMMENTO CHE PUBBLICO CON PIACERE.
    Film gradevole e interessante, anche per gli elementi che fanno intravedere ciò che sarebbe successo al settore musicale. Profetica la frase del protagonista che, all’obiezione per cui l’evoluzione tecnologica (a quel tempo i Cd) avrebbe cambiato la cose afferma che “nulla potrà fermare la musica” ( e, sottinteso, la “pirateria”). 
    La storia successiva è nota: Internet, accesso illimitato alla musica, possibilità di scaricarla gratis tramite siti “pirati” (Napster, eMule, Pirate Bay), la reazione dell’industria discografica messa in difficoltà da questa situazione, fino ad arrivare a “Spotify” (e simili). Su questi aspetti una serie televisiva (svedese) interessante è “The Playlist”. A veder bene Erry può essere considerato un anticipatore anche perché le sue “compilation “contenevano in nuce una delle idee di fondo di “Spotify”: dalla compilation richiesta dagli utenti, ne ricavava le possibili preferenze musicali e inseriva pezzi di altri gruppi che potevano essere di interesse per il cliente.
    Il film mette pure in evidenza fenomeni che ancora oggi non sono stati eliminati (dall’usura ai tentativi di occultare e riciclare il denaro proveniente da guadagni illeciti)… anche in questi casi ”la musica non può essere fermata”?

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