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Istruzioni per diventare fascisti

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Tempo di lettura: due minuti.

Per chi ha generalmente verso la lettura un approccio aperto, le conclusioni di questo libro non lo prenderanno alla sprovvista.

Infatti, chi non ha mai optato o semplicemente pensato di applicare un “metodo fascista” per facilitare disciplina o accelerare una certa presupposta efficacia decisionale?

Con abilità eccelsa Michela Murgia, ha saputo realizzare un piccolo libro-gioiello (Edizioni Super et opera viva, pagg. 112, € 12, qui un estratto) contro una retorica di maniera e un’ipocrisia dilagante rivelando, con tante sfaccettature, le variegate purezze presenti in un diamante. Cioè le varie e più minute facce di una questione, che non sembra abbandonarci.

E sia chiaro che nessuna accusa di revisionismo o di retrograde simpatie potrà essere sollevata verso l’autrice.

Ciascuno potrà qui sicuramente riscontrare punti di vista personali e costatare come il fenomeno sia molto più comune e intrinseco al modo d’agire umano di quanto si possa lontanamente immaginare.

Non valgono, nel caso, le ideologie pubbliche professate, più o meno politicamente corrette, per nascondere istinti complessi che caratterizzano il nostro modo di essere.

Nelle conclusioni, viene anche proposto un questionario apparentemente “leggiadro” che, nella schematica valutazione dei risultati, analizza le nostre convinzioni, dimostrando, senza sconti e con una buone dose di ironia, l’eterna verità che spesso “il re è nudo”. In questo caso ad essere nudi siamo noi, scoprendoci diversi da ciò che siamo convinti di essere.

Un’applicazione estesa del sistema offrirebbe la possibilità di leggere la radiografia nitida della nostra anima sociale. Il potere non è quello esercitato tramite la violenza, ma mediante quello più subdolo del linguaggio che produce comportamenti.

Ci insegue un dubbio, cioè se la scarsa attenzione e il poco eco prodotto dal libro possa essere dovuto alla singolare conclusione e all’imbarazzo che potrebbe ingenerare nei molti che con superiorità guardano a riflessioni come questa, tacciandole di qualunquismo.

Non so se sono riuscito a incuriosire abbastanza il lettore, per indurlo a procurarsi una copia del libro.

Potrebbe risultare un modo utile per analizzare tanti personaggi, tanti soggetti che ci accompagnano nel nostro vivere quotidiano o anche noi stessi, per rivedere, correggendoci, certi nostri inconsci comportamenti o, più semplicemente, per cogliere un’occasione di pensosa autoconsapevolezza.

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