Home Educazione Finanziaria Possiamo raggiungere la felicità (finanziaria)?

Possiamo raggiungere la felicità (finanziaria)?

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Gli investimenti danno la felicità?

Sei mai caduto nella trappola del marketing accattivante di qualche intermediario finanziario?

Hai mai visto annunci che promettono di “moltiplicare i tuoi risparmi e essere felici” e hai pensato che fossero troppo belli per essere veri?

Il potere del Marketing

Gli intermediari finanziari spesso utilizzano parole e immagini per presentare i loro prodotti come la chiave per il successo finanziario.

Oggi, ci imbattiamo addirittura in prodotti finanziari pubblicizzati con lo slogan “investi nella felicità“.

Questo suona allettante, ma cosa si cela davvero dietro questa promessa così accattivante?

Cosa c’è dietro gli slogan

“Investire nella felicità. Sembra fantastico, ma i prodotti finanziari pubblicizzati sotto questa etichetta sono in realtà fondi comuni di investimento azionari che investono  in titoli di aziende i cui beni e servizi sono ritenuti in grado di trasmettere gioia e felicità”.

Queste società operano con marchi famosi e iconici nei settori che richiamano concetti di appagamento, bellezza, status, lusso: cioè media, e-commerce, high tech, hospitality e ristorazione, entertainement (Facebook, Amazon, Visa, Mastercard,  Nestlé,  Coca Cola, Nintendo, Disney, Apple, ecc.).  Pare che questi marchi siano diventati la fonte moderna della Felicità 4.0dei nostri tempi.

Tuttavia, quando si analizzano questi fondi comuni, emergono alcuni fatti importanti.

Innanzitutto, hanno un grado di rischio non trascurabile, valutato 4 su 7. Inoltre, le commissioni di gestione sono alte, pari a circa il 3% o talvolta persino di più. Questi valori sono superiori alla media dei fondi comuni azionari italiani (2%), già tra i più alti in Europa secondo l’ESMA. E, infine, le performance di questi fondi non sono eccezionali quando si confrontano con le medie del settore.

Ora, questa non sembra proprio la “felicità” finanziaria promessa.

Allora cosa fare (e essere più felici) quanto si deve scegliere un prodotto finanziario come un fondo comune?

1. Fai Ricerche: Prima di investire in qualsiasi prodotto finanziario, al di là delle formule accattivanti con cui viene presentato, prenditi il tempo per fare ricerche approfondite.

Scopri il livello di rischio, i costi associati al prodotto e valuta se è adeguato alle tue esigenze considerando anche le ipotesi di performance negli scenari più o meno favorevoli.

Queste sono tutte informazioni che si deducono agevolmente dal documento informativo di sintesi (obbligatorio) contenente le informazioni chiavi sul prodotto finanziario (il cosiddetto Kid).

In questo modo si possono agevolmente fare confronti con prodotti similari.

2. Fai Domande: Non aver timore di fare domande all’intermediario finanziario.

Chiedi chiarimenti sulle condizioni del prodotto e assicurati di capire appieno cosa stai acquistando.

3. Scegli lo strumento più adatto: fondi comuni a gestione attivao a gestione passiva?

Secondo la Banca d’Italia, c’è una ragione dietro ai costi più alti dei fondi comuni italiani: la maggior parte di essi adotta una “gestione attiva, cioè cercano di superare gli indici di riferimento, puntando a rendimenti più elevati.

I fondi a “gestione passiva”, come gli ETF,  si limitano a seguire l’andamento dell’indice di riferimento senza ambire a superarlo.

La Banca d’Italia sottolinea che i fondi a gestione passiva comportano costi inferiori, mentre investire in fondi a gestione attiva è conveniente solo se siamo convinti che il gestore è particolarmente abile (https://economiapertutti.bancaditalia.it).

Non è certo compito facile per un comune investitore valutare le competenze di un gestore di fondi.

Ecco perché, alla luce di queste considerazioni, i fondi/ETF a gestione passiva sono una soluzionepiù promettente per coloro che cercano di investire saggiamente il proprio denaro.

Quindii soldi (e gli investimenti) danno la felicità?

Nonostante le nuove soluzioni finanziarie possano sembrare allettanti, la risposta continua a basarsi sul cosiddetto “paradosso di Easterlin: la felicità aumenta con l’aumento del reddito, ma poi si stabilizza e inizia a diminuire.

La relazione prende la forma di U rovesciata, quasi a simboleggiare la ricerca della felicità che si allontana non appena sembra sia stata raggiunta.

Probabilmente la felicità, anche nella sua dimensione finanziaria, non può essere conquistata definitivamente, ma piuttosto coltivata con pazienza, attenzione e la giusta consapevolezza nelle decisioni sullimpiego dei propri risparmi!

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