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Ho letto con attenzione gli interessanti temi premiati dal Concorso di Educazione Finanziaria bandito da Economia&Finanza Verde. Mi hanno fatto tornare alla mente una mia esperienza negativa d’una decina d’anni fa, che ho cercato di sublimare in questo breve racconto, pensando che, a fini educativi, un aneddoto, magari con qualche paradosso, sia sempre più utile che l’arido trasferimento di nozioni. L’ho intitolato Risparmi, Regole e Ragione. Tre Erre, facili da ricordare.
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“Mi confortava la frase incorniciata e collocata in bella evidenza sulla parete dietro la sua scrivania.
Mi faceva superare l’istintiva diffidenza che provo quando qualcuno per venderti qualcosa – sia tappeto o, come in quel caso, prodotti finanziari – trasforma tutti i tuoi molteplici dubbi in poche e granitiche certezze, guarda caso sempre foriere di risvolti positivi.
Per questo, dopo qualche tentativo di confutare senza successo le argomentazioni di quel promotore finanziario, avevo finito per dargli ragione e accettare i suoi consigli. Così gli avevo affidato i miei risparmi che, a suo dire, sarebbero stati impiegati in investimenti immancabilmente sicuri e redditizi.
Quella frase, infatti, mi tranquillizzava. Chi mostrava con orgoglio quella massima nel proprio ufficio non poteva non avere un forte senso etico e un intransigente rispetto per i canoni di correttezza. Insieme alle competenze professionali che trasparivano dalle sue parole, mi induceva a pensare a una sorta di infallibilità dei suoi ragionamenti.
Quando, qualche tempo dopo, ho saputo che il promotore era stato licenziato e sottoposto ad indagini penali e amministrative per gravi irregolarità e per aver frodato i propri clienti, mi è tornata in mente proprio quella frase che tanto mi aveva rassicurato.
Recitava:
Potete infrangere le regole senza dargli importanza. Alla fine saranno le regole a infrangere voi, proprio perché non le avete rispettate.
Tutto sommato non mi ero sbagliato: anche questa volta il mio interlocutore aveva avuto indubbiamente ragione! Di sbagliato c’erano le mie scelte finanziarie.
Ma di queste non voglio parlare, per non gettare ancora sale sulle ferite”.