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Venezia e la Blister Art

1981
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La Blister Art del dr. Ermanno Moro

Tempo di lettura: un minuto. 

Tempo inclemente a Venezia nel mese di Aprile. Così mi ritrovo in Campo San Giovanni e Paolo tra acqua alta record, pioggia e vento. Intravedo un momentaneo riparo nella Sala Grande dell’Ospedale Monumentale di Venezia, il Civile come tutti lo chiamano. Vi entro.

E’ la Scuola Grande di San Marco che è lì da quasi ottocento anni ed è l’entrata principale dell’Ospedale che si snoda lungo il meraviglioso Portego delle Colonne. In fondo, quasi in un cantuccio riservato ad arte si dipana una mostra per celebrare i 200 anni dalla fondazione dell’Ospedale. Questa è la magia di Venezia. Un luogo purtroppo di dolore che cambia aspetto e rispettosamente ricorda che esiste la vita e l’arte.

Un gruppo di artisti che si definiscono Esploratori Artisti Veneziani di ADA hanno organizzato una esposizione collettiva. Pannelli pieni di quadri, mosaici, vetri, sculture, fotografie e altro per tenere viva, in una città persa irrimediabilmente al turismo di massa, la vocazione artistica.

All’interno di questo breve itinerario mi soffermo su alcune espressioni della Riciclart, arte povera anzi poverissima fatta con materiali di scarto di qualsiasi tipo.

Essendo in campo medico ecco comparire quadri della città lagunare che sembrano da lontano intarsi d’argento. Mi avvicino ed è proprio così: sono fatti con i blister dove sono state incapsulate pillole di tutti i generi e colori. A noi danno qualche grattacapo perchè non sempre li consegniamo alla appropriata raccolta differenziata dei rifiuti. Nelle mani giuste, invece, si trasformano in materiale da usare come gli acquarelli e le tempere per plasmare delle mirabilia. 

Chissà, forse in passato anche l’arte del vetro è nata così, dalla fantasia e dalla inventiva di chi rinuncia all’idea di dover buttare quel che non serve. Un materiale povero, il vetro, rispetto alle ceramiche lavorate in Asia, ma che ha fatto la fortuna e la storia di Venezia.

Un angolo di silenzio e contemplazione che ci richiama con un pò di impegno artistico e civile al bello della nostra vita quotidiana.

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