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Pane Quotidiano: per le nostre Associazioni benefiche si aprono nuove vie

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Il nuovo logo dell’Associazione che, con la riforma statutaria decisa per adeguarne la struttura alla nuova normativa che regola il Terzo Settore, ha assunto il nome di “Associazione Pane Quotidiano Firenze ODV ETS”.

Ringraziamo il Segretario dell’Associazione Pane Quotidiano Professor Luigi Maria Pernice per questo articolo. Oltre a ricordare attraverso una breve storia le numerose iniziative che l’organismo ha promosso e promuove a sostegno di chi si trovi in gravi difficoltà economiche, in specie a seguito di eventi di portata generale, egli estende le riflessioni sulle opportunità che si aprono nelle relazioni tra mondo dell’assistenza e mondo della produzione.
Come abbiamo ricordato nei numerosi articoli dedicati da Economiaefinanzaverde alle società benefit e alla responsabilità sociale dell’impresa, secondo le novità da poco introdotte nel nostro ordinamento, queste prospettive potranno realizzarsi anche nel contrasto della povertà e della marginalità sociale, creando flussi di risorse più continuativi e stabili.
Auspichiamo che la migliore conoscenza del contesto dell’Assistenza in Italia possa essere comunque di stimolo per maggiori contributi individuali da parte di chi ne ha la possibilità. Il logo e i link dell’Associazione rimarranno esposti nello spazio che Economia&FinanzaVerde dedica alla promozione gratuita di iniziative coerenti con la propria linea editoriale.

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Il Pane quotidiano nella storia di Firenze 

L’Associazione Pane Quotidiano venne creata a Firenze il 23 gennaio 1898, con il nome di Associazione Filantropica per il Pane Quotidiano, per iniziativa di un gruppo di notabili cittadini. L’intento dichiarato nell’atto di costituzione era quello di “(fare) beneficenza e porre un argine all’accattonaggio, mediante l’impianto di refettori gratuiti dove gli alimenti debbano essere consumati sul posto”.

L’antica cassetta per le offerte in denaro al Pane Quotidiano, che il M° Pietro Annigoni volle adornare con un suo dipinto, lasciato in dono all’Associazione.

Lo statuto dell’Associazione, nella sua prima stesura, era tutto contenuto in due paginette assai scarne, ma i due ultimi articoli meritano di essere menzionati: l’articolo 14 recitava “Le discussioni politiche e religiose sono assolutamente proibite, tanto nell’Assemblea generale, quanto nelle adunanze del Consiglio direttivo e in quelle dell’Ufficio di Presidenza”. Ed il successivo (ed ultimo) articolo 15 dichiarava: “L’opera del Pane Quotidiano vive di vita autonoma ed indipendente”. Affermazioni che trovano concreta espressione ancora oggi nel carattere assolutamente apolitico ed aconfessionale dell’Associazione, la quale si rivolge a chiunque si trovi in gravi difficoltà economiche, senza alcuna distinzione di nazionalità, cultura, tradizioni, credo religioso e convinzioni politiche.

La Firenze di fine ‘800 era, come il resto del paese, in condizioni economiche disastrose: le ingenti spese affrontate dopo l’unità, i costi dell’avventura coloniale, le conseguenze deleterie della crisi dell’agricoltura di quegli anni, e quelle altrettanto gravi dell’inurbamento incontrollato delle popolazioni, in parte conseguenza di quella crisi, gli effetti dell’emigrazione massiccia, ed icontraccolpi delle ingenti spese sostenute per accogliere la sede della capitale d’Italia, (e poi le ripercussioni economiche negative della perdita dello status di capitale a favore di Roma pochi anni più tardi), avevano determinato un impoverimento drammatico della popolazione cittadina.

Per far fronte a questa catastrofica situazione vennero realizzate numerose nuove iniziative filantropiche, rinnovando una tradizione che risaliva addirittura all’epoca medicea. L’Associazione Filantropica per il pane quotidiano si inseriva nell’alveo di questa tradizione e la sua azione si concretizzò, fina da subito, nella creazione di mense per i poveri, quelle che all’epoca erano chiamate “Cucine economiche”, in varie aree della città.

L’Associazione venne eretta a Ente Morale da Vittorio Emanuele III nel 1905, ed il suo statuto venne poi aggiornato alle leggi della Repubblica il 10 luglio del ‘49, ed infine approvato formalmente dalle Istituzioni con decreto dell’allora Presidente dell’Repubblica On. Einaudi il 25 ottobre 1950.

Le attività odierne

Durante oltre un secolo di storia, l’Associazione Pane Quotidiano Firenze si è dedicata al sostegno economico della parte più debole della popolazione fiorentina, con particolare attenzione alle famiglie gravemente indigenti con minori a carico, ed agli anziani bisognosi non autosufficienti.

La distribuzione del pane alla messa domenicale detta “dei poveri” alla Badia Fiorentina

La presenza dei suoi Volontari per la distribuzione del pane alla “Messa domenicale dei Poveri” della Badia Fiorentina fa ormai parte delle tradizioni cittadine più consolidate, ma non esauriscecertamente l’impegno dell’Associazione nel contrasto alla povertà, che continua quotidianamente con tutti gli strumenti possibili. Semmai ne mantiene vivo il simbolo.

Oggi, fra le risorse cui l’Associazione affida i suoi appelli ed i suoi interventi, sono presenti anche i social media, in particolare il sito web (https://www.panequotidianofirenze.it) e la pagina Facebook(https://www.facebook.com/panequotidiano.firenze).

Inoltre, così come gli strumenti di intervento si sono via via aggiornati, adeguandosi alle esigenze dei tempi moderni, anche la missione dell’Associazione ha ampliato i propri orizzonti, con l’inserimento, fra i propri obiettivi, anche quelli della lotta allo spreco alimentare e dello sviluppo di strategie di recupero alimentare. Oggi l’Associazione porta soccorso alle famiglie indigenti non solo distribuendo buoni acquisto della grande distribuzione ed alimenti, ma anche accollandosi l’onere del pagamento delle utenze domestiche essenziali, per i nuclei familiari che non sono in grado di farsene carico, e agendo da intermediatrice fra chi è in grado di donare eccedenze alimentari e chi (associazioni collegate, istituzioni caritative e mense solidali) è in grado di farle giungere agli utilizzatori finali.

Con oltre 300 Soci quotizzanti e 30 Volontari, ed una fitta rete di partnership, l’Associazione prosegue nel suo percorso di solidarietà a fianco dei più deboli e degli emarginati, per una società più equa ed inclusiva.

Il futuro prossimo e la ricerca di nuovi partner

Anche se oggi il panorama sociale, nel quale si compie l’attività dell’Associazione, è certamente ben diverso da quello che ne vide la nascita oltre 120 anni fa, non sfugge a nessuno che esso è ancora caratterizzato dall’esistenza, purtroppo, di aree di marginalità e di abbandono, che richiedono più che mai, in un paese moderno e avanzato com’è il nostro, l’intervento deciso e convinto di organizzazioni capaci di svolgere un’azione sussidiaria e complementare, rispetto a quella dell’amministrazione pubblica, in tutte quelle situazioni “di confine” che ne limitano forzatamente le possibilità di iniziativa e l’efficacia. Per questo è con orgoglio che l’Associazione del Pane Quotidiano di Firenze collabora con singoli ed Istituzioni, per sopperire col proprio intervento, nei limiti delle proprie forze, a quanto non è nel potere della parte pubblica.

L’Associazione è alla ricerca di nuovi partner, che ne condividano la visione e la missione, e che siano interessati a indirizzare parte delle loro risorse verso attività di pubblica utilità operate da strutture del terzo settore, e che possano riconoscere nell’Associazione un valido partner di riferimento.

Il tema della sostenibilità è sempre più presente nell’agenda delle imprese, ed in questo ambito trova una collocazione privilegiata il tema della responsabilità sociale. Secondo l’ISTAT (dati riferiti al 2018) 7 aziende su 10 sono fattivamente impegnate in programmi di sostenibilità; in questo contesto, oltre alla riduzione dell’impatto ambientale, al miglioramento del benessere lavorativo, all’incremento della sicurezza nell’ambiente di lavoro e nel territorio di riferimento, trovano pieno diritto di residenza le azioni volte alla realizzazione o al sostegno di generiche iniziative di interesse collettivo.

Il contrasto alla povertà ed alla marginalità sociale entra a pieno diritto nel novero delle azioni possibili in questo contesto. Per questo motivo è più che ragionevole, per un’azienda, indipendentemente dalle proprie dimensioni, intravedere nel rapporto con un’associazione come la nostra, non solo un’opportunità per testimoniare il proprio impegno sul tema della sostenibilità, ma anche uno strumento ideale per vedere accresciuta la propria reputazione.

 

 

 

 

 

 

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2 COMMENTS

  1. Molte imprese del settore agro-alimentare, ma non solo, potrebbero integrare nel proprio statuto (diventando societàbenefit) finalità di beneficio comune a sostegno di Pane Quotidiano ad esempio.

    • Gentile Signora Rizzo, la ringrazio per la sua notazione: inutile aggiungere che la condivido in pieno, e, anzi, che mi auguro con tutto il cuore che essa possa trasformarsi in un appello a percorrere la strada da lei indicata.
      Luigi Maria Pernice

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